Monumento a Jan Palach
Piazza Jan Palach, Roma
“Cielo luminoso e giornate roventi
solido piedistallo di pietra
Dio ha dipinto il cielo così blu
ad esso si tendono le tue braccia
tocchi il blu con le punte delle dita”
Poesia di Anastáz Opasek Monumento a Jan Palach a Roma
Il gesto di Jan Palach ebbe una forte eco in Italia, dove per iniziativa del giornale romano Il tempo a fine gennaio 1969 fu indetta una raccolta fondi per erigere un monumento dedicato allo studente praghese. La raccolta ebbe successo e un anno dopo fu inaugurata la statua. Il sindaco di Roma e ambasciatore Clelio Darida, che l’anno precedente aveva fatto parte della delegazione romana al funerale di Palach, tenne il discorso inaugurale.
In occasione dell’inaugurazione del monumento, domenica 18 gennaio 1970, fu intitolata a Jan Palach la piazza dove venne collocata la statua (in origine Piazza della 17^ olimpiade). Le vie del circondario portano i nomi dei paesi che parteciparono ai giochi olimpici estivi del 1960 – una di esse è intitolata alla Cecoslovacchia.
L’autore del monumento è lo scultore italiano Vittorio Colbertaldo (1902-1979). La statua bronzea è collocata su un basamento di travertino e rappresenta il giovane circondato dalle fiamme che alza un braccio al cielo. La forma dinamica è in sintonia con l’architettura moderna degli edifici circostanti, originariamente costruiti come parte del villaggio olimpico.
La piazza romana non è l’unico luogo sulla penisola a portare il nome di Palach. In Italia sono infatti intitolate a lui dieci vie, una casa dello studente a Venezia e una scalinata monumentale a Trieste.